Clubhouse, il nuovo social network interamente sociale. Ecco cos’è
Clubhouse è un social network altamente innovativo. Piace a tutti, persino ai recruiter. La novità? Non si scrive più. Non ci sono video, ne immagini. Semplicemente si parla. Stiamo parlando di un’app particolare tramite cui si può comunicare con più persone. Ma semplicemente usando la propria voce.
Clubhouse, lontano dai soliti social
Si tratta dunque di una piattaforma assolutamente originale. C’è un distacco netto dagli altri social network e conta già centinaia di migliaia di iscritti. Altra innovazione. Ci si iscrive solo dietro invito di un altro utente già presente. Molte personalità eminenti, come Ashton ad esempio, già la stanno utilizzando. Siamo a metà strada tra una chat, un podcast e un social. L’utente in pratica decide di entrare in una stanza dove già si sta discutendo di un argomento specifico. A questo punto può decidere se partecipare parlando. O semplicemente ascoltare.
Il nuovo “strumento” per i recruiter
Ben presto si è rivelato un oggetto prezioso per i “cacciatori di teste”. Ascoltando le conversazioni altrui è più facile “adescare” la personalità che si richiede per un determinato tipo di lavoro. Esempio. Un cacciatore di teste potrebbe avere bisogno di un esperto in un determinato settore. Cosa fa? Entra in Clubhouse e nella stanza dove si sta discutendo dell’argomento. Cerca i più esperti nel settore e li ingaggia. Viceversa, potrebbe creare lui stesso una stanza di discussione ad hoc e scegliere i professionisti. Seguendo l’esempio del social Linkedin potrebbe diventare un nuovo strumento prezioso nelle mani dei cosiddetti “Head Hunter”.
Le parole dell’esperto
Sulla valore della nuova piattaforma si è espressa anche Carola Adami, co-fondatrice della società italiana di head hunting Adami & Associati. “Tra i compiti principali di un cacciatore di teste c’è quello di scoprire talenti e migliorare di giorno in giorno il proprio network, così da poter vantare sempre un discreto numero di professionisti da proporre alle aziende che assumono”. Ha riferito. “Indubbiamente -ha poi aggiunto -Clubhouse potrebbe essere utile ai recruiter soprattutto in una situazione come quella dell’emergenza Covid-19, in cui i contatti sono ridotti al minimo. Ma le potenzialità di questo strumento possono andare bene oltre: i cacciatori di teste sono sempre alla ricerca di nuovi metodi per ampliare il proprio network”. Dunque un canale di sole voci con tante stanze di discussioni su temi specifici. Possono interagire persone comuni, professionisti, lavoratori, studiosi insomma ogni categoria di persone. Non ci sono video, niente immagini. Solo voci e scambi di opinioni. Quale migliore strumento per un recruiter? Certamente è il canale ideale, come lo è stato Linkedin fino a oggi, per scovare e ingaggiare talenti. O ripescare dalla mischia persone che si erano momentaneamente allontanate dal mondo del lavoro. O anche, ultima ipotesi, studiosi di una materia specifica pronti per essere trovati. In caso “coltivati” dall’azienda di turno. Un social capace di fare molta strada.
Gli iscritti
Come detto, la app conta già centinaia di migliaia di iscritti. Ma i numeri, come si evince, sono destinati a crescere. E non si tratta solo di celebrità. Ma anche gente comune, aziende, agenti, cultori, eccetera…