Foce, la priorità nei vaccini. Le regole per i soggetti a rischio
Foce, La Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi, chiede che venga una priorità, assieme agli over 80, anche ai malati oncologici e di cuore per i vaccini Anti Covid
La richiesta e la nota stampa
Foce, vaccino contro il Covid 19. La federazione divulga un comunicato apposito. Si richiede di verificare la priorità nei vaccini non solo per gli over 80. Ma anche per i malati di cuore e pazienti oncologici. Sono loro che pagano un prezzo maggiore per questa pandemia. E ovviamente che rischiano di più di ammalarsi e subire gravi conseguenze. Non esiste, per loro, un limite di età diversamente da chi ha oltre 80 anni. Sia che si ammali il bambino, o l’adulto o l’anziano, il rischio è sempre il medesimo. Così, a mezzo stampa, l’associazione ha richiesto la priorità del vaccino anche per queste altre categorie fragili e ad alto rischio
Foce, le dichiarazioni di Cognetti
Oltre 400mila i soggetti a rischio ammalati di queste patologie. Come spiega la Foce, chi è sottoposto a terapie antitumorali in essere, ancora non è stato inserito in una lista “prioritaria”. Sono migliaia di persone, ma sarebbe molto più facile per loro ricevere il vaccino dato che si trovano già in strutture predisposte in tal senso. La scelta di dare priorità assoluta ai malati oncologici è stata anche stabilita anche dal National Comprehensive Cancer Network (NCCN), un’alleanza di 30 centri oncologici negli Stati Uniti. Altra critica. La seconda dose per chi ha già hanno avuto il Coronavirus. Rappresenta uno spreco. Studi recenti infatti hanno provato che una sola somministrazione, per costoro, può bastare per dare una risposta immunitaria più che valida. “In questo modo, si libererebbero dosi di vaccino necessarie ai nostri pazienti” si è aggiunto.
L’altra priorità
Ancora, dall’inizio della Pandemia, molti interventi urgenti al cuore e molte terapie oncologiche sono state per così dire “rinviate”. Non si muore, purtroppo, solo di Covid. E pazienti simili hanno necessità non solo della somministrazione del vaccino. Naturalmente prima degli altri. Ma anche di essere operati per la risoluzione, si spera, delle loro patologie. Il Coronavirus colpisce al cuore almeno una persona su cinque. I cardiopatici rischiano di morire cinque volte di più di un soggetto sano. Il Covid 19 infatti provoca “l’aumento della coagulazione del sangue causata dalla reazione infiammatoria dell’organismo”. Questo può determinare “gravissime conseguenze nei cardiopatici”.
Foce, la denuncia
Ad oggi, solo alcune regioni in Italia, ad esempio il Veneto, hanno “già disposto la vaccinazione dei pazienti oncologici in contemporanea con quella degli ultraottantenni”. Il Lazio ha stabilito, nel nuovo Piano Regionale Vaccini che “la vaccinazione di tutti i pazienti fragili, negli stessi luoghi di cura ed a carico degli specialisti curanti in contemporanea con gli ultraottantenni” Altre hanno “considerato” l’adozione di questa soluzione. “Chiediamo, quindi, che i programmi vaccinali degli ultraottantenni e dei pazienti oncologici, cardiologici e ematologici ad alto rischio siano svolti in concomitanza su tutto il territorio nazionale. Dal punto di vista organizzativo e della logistica la contemporaneità è resa possibile dal più basso numero dei malati fragili e dai differenti ambiti della somministrazione delle vaccinazioni” Concludono.