Chi è Rosetta Cutolo sorella di Raffaele Cutolo? Oggi, anni, foto, biografia
Rosetta Cutolo: anni, oggi, biografia
Nata a Ottaviano il 1° gennaio del 1937, Domenica Rosa Cutolo, meglio nota come Rosetta, è la sorella maggiore del camorrista Raffaele Cutolo e di Pasquale Cutolo. La donna è considerata l’esponente principale della Nuova Camorra Organizzata, che ha diretto il clan gestendone gli introiti.
Rosetta ha vissuto per tanti anni sotto la protezione di Francesco Violento, presso il Palazzo Mediceo di Ottaviano. Un edificio storico con 50 camere e un grande parco. Qui, teneva la contabilità delle estorsioni realizzate dal capozona e provvedeva a sostenere – sia dal punto di vista legale che economico – le famiglie dei camorristi in carcere.
Secondo il piano di Raffaele Cutolo, una volta liberi, gli affiliati inviavano a Rosetta un fiore, ossia un’offerta in denaro. La donna provvedeva a riutilizzare tali risorse per creare un vincolo di fedeltà tra gli affiliati.
Rosetta Cutolo latitante
Rosetta è stata imputata in molti processi, e il 12 settembre del 1981 riuscì a sfuggire alla polizia durante un’irruzione nel castello in cui viveva. Qui, furono sequestrati documenti e mappe in cui si poteva vedere Napoli divisa per zone di influenza, controllate dai clan. Da quel giorno, comunque, Rosetta iniziò la sua latitanza aiutata da Don Giuseppe Romano, il sacerdote e confessore della famiglia.
Di nuovo, sfuggì alla cattura nel 1990, quando trovò rifugio in un convento poco prima di un blitz dei carabinieri. Nel 1993 decise di costituirsi, e scontò in carcere 9 anni e 7 mesi per associazione mafiosa. Di questa condanna ha scontato, però, solo 6 anni, dopodiché è tornata a Ottaviano dove vive ancora oggi.
In un’intervista rilasciata a L’Espresso, Luigi Cesaro, ex presidente della provincia di Napoli, disse di aver intrattenuto rapporti con la Cutolo, a cui chiese protezione per sfuggire alle continue estorsioni ricevute dal clan di Pasquale Scotti. Rosetta inviò così una lettera in cui chiese a Scotti di risparmiare Cesaro.