Cinema e Televisione

L’esorcista: tutti i retroscena maledetti del film horror

Amate i film horror e L’esorcista è il vostro preferito?

Indubbiamente il lungometraggio di William Friedkin resta uno dei capisaldi di genere più amati di sempre.

Tuttavia, sul film, aleggiano diverse leggende e terrificanti retroscena che hanno contribuito a definire l’opera come maledetta. Eccone alcuni.

L’esorcista: la première inquietante

Alla première del film di Roma, dove venne proiettato per la prima volta in Italia, le persone in attesa di entrare nel cinema, sotto un fortissimo temporale, videro una delle croci in ferro della chiesa lì affianco venire colpita da un fulmine e cadere in mezzo alla piazza. Estremamente scossi dall’accaduto, molti degli spettatori decisero di rinunciare alla visione del film e di tornare a casa.

L’esorcista: Linda Blair, il serial killer e gli incidenti sul set

Durante le riprese della scena in cui la protagonista Linda Blair viene sottoposta ad esami radiografici sembrerebbe che una piccola croce sia comparsa sulla fronte dell’attrice pochi secondi prima che i macchinari venissero attivati e sembrerebbe, altresì, che la stessa croce si intraveda nella pellicola.

In riferimento proprio a quest’ultima scena, Paul Bateson, l’attore che impersonava il tecnico di laboratorio, è stato successivamente sospettato dalla polizia americana di essere un serial killer.

La camminata “a ragno” della famosissima scena in cui una indemoniata Regan scende le scale di casa in una posizione quasi impossibile, inserita soltanto nella riedizione del film, è stata in realtà girata grazie alla bravura della contorsionista Linda R. Hager, coadiuvata dall’ausilio di funi e cavi.

L’attrice Ellen Burstyn, che nel film interpreta la mamma di Regan, è stata protagonista di uno sfortunato incidente sul set quando, nella scena in cui veniva spinta con forza dalla figlia posseduta e scagliata a terra, i cavi che avrebbero dovuto sorreggerla non funzionarono come previsto così da farle urtare con violenza il pavimento. L’urlo di dolore che si sente nella pellicola è perciò il vero lamento lanciato dalla Burstyn in quell’occasione.

L’esorcista: l’incendio, le voci disumane e i provini

Il regista Friedkin ordinò a Mercedes McCambridge, la “voce” che doppiava la Blair nelle sue scene da indemoniata, di arrochire ancor più il tono fumando tre pacchetti di sigarette al giorno, mangiando solo mele acerbe e uova crude e bevendo whisky. Alla sua voce aggiunse tracce del suono prodotto da uno sciame di api, di grugniti di maiali e le urla di un bambino sottoposto a un vero esorcismo.

Friedkin volle la scena della stanza congelata così realistica da far installare al suo interno quattro potentissimi condizionatori, i quali fecero sì che la temperatura calasse di svariati gradi sotto lo zero. Una sorta di brina si venne così a creare sulle pareti e sugli oggetti di scena, rendendo il respiro degli attori assolutamente genuino. La Blair, vestita con una sola camicia da notte, patì terribilmente il freddo e rischiò di ammalarsi sul serio.

Per il ruolo di Regan vennero provinate quasi cinquemila bambine prima che la scelta ricadesse su Linda Blair la quale, però, a seguito del film, non riuscì mai a far decollare la propria carriera.

L’esorcista: attori morti, il montaggio demoniaco, l’esorcismo e l’antefatto reale

Quando si parla del film, occorre anche menzionare il consistente il numero di morti di attori, tecnici e personale in generale che aveva ruotato intorno alla sua produzione. Primo fra tutti Jack MacGowran (il Burke Dennings che nella pellicola muore cadendo da una scalinata), il quale venne a mancare a distanza di poco tempo a causa di un’epidemia influenzale. Anche l’attrice Vasiliki Maliaros (che nel film interpretava la madre di Padre Karras) morì poco prima che il film venisse distribuito. A questi si aggiunsero il guardiano notturno del set, uno dei tecnici, il fratello di Max Von Sydow (Padre Lancaster Merrin) e il nonno di Linda Blair. Tutti nel periodo delle riprese.

Il montaggio del film venne effettuato, del tutto casualmente, al civico 666 della Fifth Avenue a New York. Come tutti sanno, il numero 666 è quello che rappresenta “la bestia” nell’Apocalisse di Giovanni.

Un vero e proprio esorcismo venne richiesto dal regista al sacerdote che fungeva da consulente sul set. Questo, su pressione anche di molti membri della troupe ormai convinti che il film fosse realmente “maledetto”. Il sacerdote, tuttavia, si rifiutò di operare l’esorcismo e si limitò a benedire location, staff e attori cercando così di placare gli animi.

Infine, il romanzo da cui è tratto il film è ispirato a un fatto realmente accaduto. Nel 1949, infatti, venne praticato nel Maryland un esorcismo su un bambino di tredici anni. Quest’ultimo non ricordò mai nulla di quanto accadutogli e tanto meno dell’esorcismo a cui era stato sottoposto. Ebbe infatti una carriera estremamente brillante nella NASA.

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