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Chi è Yulia Navalnaya? Tutto sulla moglie dell’attivista Aleksej Navalnyj: Instagram, età, lavoro, biografia, figli

Yulia Navalnaya: età, biografia, lavoro, figli 

Yulia Navalnaya è la moglie del noto attivista russo Aleksej Navalnyj, rimasto vittima di tentato omicidio – per avvelenamento – qualche mese fa mentre era in volo di ritorno da un viaggio in Siberia. Dopo un lungo periodo in coma, l’uomo si è risvegliato ed è stato ricondotto nel suo Paese, dove è stato arrestato per via della sua condotta politica contro il leader Vladimir Putin. La donna, 44 anni, ha da sempre appoggiato il marito nella lotta al regime, tanto che ieri è stata presa in custodia dalle autorità per qualche ora, a seguito delle manifestazioni che si sono svolte contro il Cremlino.

Laureata in economia internazionale, Yulia ha lavorato per un periodo nell’azienda dei suoceri, salvo poi scegliere di dedicarsi alla famiglia. Con Aleksej, la donna ha avuto, infatti, due figli: Dasha di vent’anni e Zakhar di dodici anni.  

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Yulia Navalnaya: la manifestazione  

Secondo quanto riportato da Il Giornale, ecco quanto sarebbe accaduto prima dell’arresto di Yulia Navalnaya: 

I cortei di protesta hanno toccato ogni punto della Russia, almeno 120 località. A Khabarovks, in Siberia, le forze dell’ordine hanno usato i manganelli per disperdere la folla. Gli attivisti hanno condiviso video che mostrano poliziotti che picchiano manifestanti, poi spinti su furgoni. In Siberia nei mesi scorsi a far scoppiare la protesta era stato l’arresto dell’ex governatore Sergei Furgal. A Balgoveshensk fermati anche minorenni. 

Centinaia di disobbedienti sono scesi in piazza anche a Vladivostok e Irkutsk, sfidando le temperature gelide. «Siamo forti» e «Putin è un bugiardo», sono tra gli slogan portati in piazza. «Siamo orgogliosi di voi. Siamo almeno 200mila. Vogliamo felicità per il nostro Paese e stiamo manifestando pacificamente per la nostra libertà e per quella di Navalny», si legge nel messaggio diffuso dal canale Telegram del politico anti-Putin, che da ieri mattina pubblica a getto continuo i video delle adunate e che ha confermato nuove proteste il 30 e 31 gennaio. 

Da parte sua Mosca si è affidata a un comunicato di Dmitry Peskov, portavoce di Putin, che ha definito «deplorevole quanto sta accadendo. Sappiamo che si tratta di un gruppo di provocatori, sobillatori che non hanno nulla a che vedere con la gente per bene del nostro Paese». Tutto questo mentre l’Alto rappresentante Ue, Josep Borell, ha twittato tutta la preoccupazione di Bruxelles: «Deploro le detenzioni, l’uso sproporzionato della forza, l’interruzione delle connessioni internet e delle reti telefoniche. Lunedì discuteremo i prossimi passi da intraprendere nei confronti di Mosca con i ministri degli esteri degli stati membri». 

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