Sara Melodia: malattia, età
Sara Melodia, direttrice editoriale di Lux Vide, la casa di produzione che si occupa della realizzazione delle più importanti fiction italiane, si è spenta prematuramente lo scorso 29 novembre. La donna soffriva di una forma di tumore molto grave e purtroppo non ce l’ha fatta.
Lascia il marito Lorenzo e i tre bambini, Filippo Maria, Benedetta e Maddalena. Sara aveva 45 anni.
Sara Melodia: biografia, carriera, fiction
Laureata all’Università Cattolica di Milano, qui ha conseguito anche un primo Master, mentre ne ha ottenuto un secondo alla LUMSA di Roma. Fin da giovanissima si appassiona al mondo delle fiction, sperimentando nella scrittura delle sceneggiature.
Nel 1999 entra in Lux Vide, dove inizia a fare esperienza nell’ambito della produzione seriale. Tra i suoi primi lavori ci sono Coco Chanel e Guerra e Pace. Nel 2004 viene nominata vicedirettrice del settore sviluppo e produttore creativo, mettendosi a capo di serie e miniserie italiane e internazionali. Dal 2009 era direttrice editoriale di Lux Vide, dove si è occupata delle fiction italiane più famose: Don Matteo, Sotto Copertura, I Medici, Diavoli, DOC – Nelle tue Mani e Leonardo (serie evento).

Foto di Sara Melodia
Sara Melodia: l’ultimo saluto
Oggi si sono svolti i funerali alla presenza dell’amministratore delegato di Lux Vide, Luca Bernabei e della presidente della società Matilde Bernabei. Insieme a loro, oltre amici e parenti, anche tanti nomi del mondo dello spettacolo con la quale aveva lavorato nel corso degli anni, come: Elena Sofia Ricci, Raoul Bova, Rocio Munoz Morales, Daniele Liotti, Francesca Chillemi, Giusy Buscemi, Pierpaolo Spollon, Erasmo Genzini, Gianmarco Saurino, Giovanni Scifoni, Ian Maria Michelini, Elena Bucaccio, Viola Rispoli, Francesco Arlanch e Mario Ruggeri.
Tanti i messaggi di cordoglio anche sui social, primo fra tutti quello di Lux Vide che ha scritto:
Cara Sara, alla fine hai ceduto anche tu. Hai lasciato la Lux Vide per un posto migliore. Ci avevano provato in tanti a portarti via da noi, gruppi editoriali, produttori. Tutti volevano la Regina della Fiction. Ma tu hai sempre detto no. Non per soldi, non per carriera. Tu sei rimasta per Amore. Amore di quel progetto che era di Ettore Bernabei e adesso è di Luca e Matilde.
Sei rimasta per raccontare storie che scaldassero il cuore, per far vivere personaggi che per gli spettatori fossero come buoni amici. Sei rimasta per far sognare. E anche per telefonarci a tarda notte e rimetterci in riga. Hai vissuto mille vite, perché in ogni dama, ogni soldato, in ogni prete in bicicletta o trader di borsa c’era un pezzo di te, Hai scelto luci, capelli, battute, Hai editato pagine di sceneggiatura e tagliato minuti di film. Vedere la luce accesa nel tuo ufficio ci faceva andare a casa tranquilli. Avevamo la migliore, il pezzo unico, il talento che capita una volta in una generazione. Eppure, ci hai lasciato. Alla fine, hai accettato l’offerta dell’Unico a cui non hai potuto dire no.
Ciao Sara, ci manchi da spezzare il cuore. Per favore, tieni la luce accesa Lassù. La guarderemo e andremo a casa tranquilli, sapendo che tu ci sei. Buon viaggio Luca e Paola, Matilde, Stefano, Daniele, Corrado, Manuela, Marco, Luisa, Sabina, Cecilia, Elena, Francesco, Mario, Umberto, Silvia, Chiara, Jan, tutti i ragazzi del reparto editoriale, dell’amministrazione, la produzione e la post – produzione, il marketing e le vendite della Lux, Anna, Daniela e Fausto
La trama di Don Matteo
Il protagonista, Don Matteo Bondini, è il parroco della Chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, poi trasferito a quella di sant’Eufemia a Spoleto dalla nona stagione (nonostante nella realtà Gubbio e Spoleto appartengano a due diocesi differenti). Grazie all’amicizia e alla collaborazione con il maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini, riesce a intrufolarsi nei casi legali e criminali e a risolverli grazie a un indizio decisivo, che arriva molto spesso per intuizione innata e per la sua ampia conoscenza dell’animo umano. Don Matteo è gentile e disponibile verso tutti e mostra una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini. Le sue intrusioni non sono, però, molto gradite ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri, Flavio Anceschi, Giulio Tommasi e Anna Olivieri: questi cercano di tenerlo lontano dalle indagini, ma alla fine riconoscono sempre la bravura del sacerdote.