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La trilogia dark-fantasy di Sad: intervista esclusiva a Carlo Deffenu

Carlo Deffenu è nato a Sassari, ma vive ad Alghero dove lavora nella ristorazione.

Ha pubblicato nel 2012 Un posto molto lontano da qui con GeMS e nel 2013 il romanzo Domani sarà un giorno perfetto con Farnesi Editore.

Nel giugno del 2015 è uscito per la Watson Edizioni il romanzo Il clan dei cari estinti e nel marzo 2016 la raccolta di racconti Uno sputo di cielo.

Nel dicembre 2016, ha pubblicato, sempre con la Watson Edizioni, La maledizione del cuore fantasma. Nel marzo del 2018, per Alter Ego Edizioni, è uscito il romanzo La memoria del corpo.

Per Watson ha anche pubblicato I figli del corvo e ultimamente Watson edizioni ha riproposto in una nuova chiave grafica la trilogia dark-fantasy di Sad, ovvero Il clan dei cari estinti, La maledizione del cuore fantasma e Sad e i cerchi del tempo oscuro.

In occasione dell’uscita editata e rivisitata della sua avvincente trilogia che strizza l’occhio a Tim Burton, abbiamo intervistato Carlo Deffenu.

Buona lettura!

L’intervista

Parlaci un po’ di te…

Parlare di sé è sempre difficile e imbarazzante. Posso dire di essere un inguaribile sognatore. Idealista e sognatore. Una vita non facile, insomma.

Cosa ti piace leggere?

Partiamo dal presupposto che non posso NON LEGGERE. Ne va del mio equilibrio mentale. Leggo tanti generi. Fantasy, horror, distopico, thriller, gialli, memoir, romanzi di formazione. E ho una predilezione strana per le storie che parlano di lutto. Degli stratagemmi escogitati dagli umani per superare il grande dolore di una perdita o un’assenza.

Qual è il tuo hobby?

Mangiare. Sono un campione.

Parlaci del tuo ultimo libro. A chi lo consiglieresti e perché?

Il mio ultimo libro è il terzo volume di una saga dark-fantasy. Si può leggere anche senza aver mai aperto i due libri precedenti, ma, ovviamente, aver letto quello che è successo prima, aiuta a comprendere meglio le psicologie e le azioni dei personaggi. Il mio libro è rivolto a un pubblico giovane dai 10 ai 99 anni. Perché la gioventù non è una roba strettamente anagrafica. Se ti piace la fantasia e immaginare mondi diversi… beh, allora non ti troverai sperduto tra le pagine dei miei libri.

Come sono nati i personaggi della trilogia Watson?

Sad, il ragazzino di 12 anni protagonista delle vicende narrate, è nato nella mia testa dopo la morte improvvisa di un caro amico. Il giorno del suo funerale. Celebrato il 31 ottobre del 2012. Nel giorno di Halloween. Quel giorno, al cimitero, mi esplose un pensiero tra le lacrime: “E se chi morisse il giorno di Halloween non morisse del tutto, ma morisse solo un po’?”. Da questo spunto iniziale è nato tutto.

Ti è mai venuto il “blocco dello scrittore”?

Certo. Più volte. Ci lotto anche ora. In questo preciso momento.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

I libri, i film e la vita. Spiare gli altri. Osservarli. Ascoltarli. Ricordare. Uno scrittore è un vampiro. O una spugna. Fate voi.

Qual è il messaggio insito nel libro?

La forza del coraggio. Il coraggio di essere se stessi. Fino all’ultimo.

Quanto c’è di te nei tuoi personaggi?

Mescolo informazioni personali in mille situazioni e personaggi. Non amo parlare di me. Ma, inevitabilmente, in controluce, ci sono sempre qui e là.

Progetti futuri?

Troppi. Alcuni abbozzati. Altri più strutturati. Il secondo libro di un’altra saga. Questa volta urban-fantasy. Un romanzo più personale e minimale che ho già scritto e attende il mio ritorno. Altre idee. Tutte in ascolto. Perché la cosa più bella è questa: le storie ti ascoltano e ti aspettano. Sono fedeli e pazienti. Quasi sempre, almeno. E poi leggere tantissimo. E vivere. Altro motore essenziale per creare.

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