Frasi e Aforismi di e su Diego Armando Maradona: i 100 più belli

Diego Armando Maradona sarà per sempre considerato uno dei più grandi calciatori della storia e per molte persone è il migliore in assoluto.
Oggi nell’articolo avrete modo di consultare le più celebri frasi Maradona, peer ricordare per sempre quest’idolo di grandi e piccini!
Maradona è stato il primo giocatore a trasferirsi due volte “calcisticamente”, per una retribuzione da record mondiale e, sebbene non abbia vinto troppi trofei di squadra durante la sua carriera, ha portato l’Argentina alla vittoria della Coppa del Mondo nel 1986, segnando un sublime Goal in solitaria contro l’Inghilterra che è stata successivamente considerato: l'”Obiettivo del secolo”.
Ecco una selezione delle migliori citazioni sull’ex Boca Juniors, Campione del Napoli e del Barcellona.
Abbiamo diviso in due elenchi quest’articolo:
- le Frasi su Maradona
- le citazioni o aforismi di Maradona, le migliori che ha detto nell’arco dei suoi 60 anni di vita.
Le più celebri frasi Maradona e Aforismi su Maradona
Pronunciate da grandi dello sport come lui!
- Rino Marchesi)
[Sul paragone tra Messi e Maradona]
Anche in allenamento ti faceva venire i brividi. E lavorava più degli altri. Ciò che rende Messi migliore è la sua regolarità. Non come Maradona. Al Barça, Maradona è stato meno della metà di Messi. - Gerard PiquéHa così tanti anni buoni della sua carriera che deve essere considerato il migliore in assoluto.
- Alessandro Del Piero
Credo che uno dei grandi privilegi di chi fa questo mestiere sia dare felicità alla gente, e lui certamente rappresenta meglio di tutti questo concetto. - Salvatore Bagni
Con noi del Napoli è stato solo Diego. Non ci ha mai fatto pesare la sua superiorità. Non ha mai detto: ragazzi, datemi la palla che ci penso io. Non guardava a se stesso, era generoso e pensava alla squadra. È stato un compagno perfetto. - Gary Lineker
“Quando Diego ha segnato il secondo gol contro di noi, mi è venuta voglia di applaudire. Non mi ero mai sentito così prima, ma è vero … e non solo perché era un gioco così importante. Impossibile segnare un gol così bello.
È di gran lunga il più grande giocatore di tutti i tempi. Un vero fenomeno. “ - Zico
“Il migliore di tutti, senza dubbio. Nella mia generazione, la mia era, era semplicemente il migliore. Ho visto Maradona fare cose di cui Dio stesso avrebbe dubitato fossero possibili.
Aveva sempre qualcuno che lo contrassegnava, aveva sempre qualcuno che gli pendeva, eppure poteva sempre evocare meravigliosi pezzi di magia. Un genio.” - Frasi di Messi su Maradona
“Se qualcuno mi ha ispirato, è stato senza dubbio Maradona.” - Marcel Desailly
“Il miglior giocatore che ho visto in vita mia. Ha fatto cose che non sembravano umanamente possibili. Quando era al top del suo gioco, e anche senza allenarsi così tanto era sempre in forma, era semplicemente impossibile da controllare.
Ha deciso le partite da solo, portando squadre nella media come il Napoli e l’Argentina nel 1986, a risultati gloriosi. Un genio.” - Gianfranco Zola
“Sono stato molto fortunato ad essere il suo compagno di squadra, a giocare con lui e a vederlo allenarsi ogni giorno. Le cose che ha fatto! Era e sarà sempre unico!
Fuori dal campo, mi è sempre piaciuta la sua semplicità. Era Maradona, eppure con la squadra sembrava un ragazzo normale come tutti noi. Non si è comportato affatto come una star del calcio “. - Jose Mourinho
“Quando lui era sulla palla, non sapevi dove finisse e dove iniziasse la palla.” - Jorge Valdano
“Oltre a tutto il resto, nessuna palla ha mai avuto un’esperienza migliore di quando era calciata dal suo piede sinistro.” - John Barnes
“Ha spaventato i difensori? Ha spaventato assolutamente tutti! Non potresti giocare contro di lui. “ - Terry Butcher
“Il miglior giocatore contro cui abbia mai giocato, miglia avanti a chiunque altro. Come hai visto nei quarti di finale della Coppa del Mondo nel 1986, non sono riuscito ad avvicinarmi a lui – tutto quello che ho visto è stato il suo numero 10!
Aveva un baricentro basso che proteggeva la palla, aveva forza, ritmo e il suo passaggio è stato eccellente. Ha anche fatto un grande salto per un uomo così piccolo, come ha mostrato con il suo obiettivo Mano di Dio! “ - Eric Cantona
“Maradona sarà sempre il migliore.” - Julio Grondona, presidente della FA Argentina
“Nel calcio argentino c’è un prima e un dopo Maradona”. - Francisco Cornejo, allenatore giovanile di Maradona
“Veniva da un altro pianeta. Era diverso. “ - Manuel Vazquez Montalban, giornalista spagnolo
“Maradona incarnava la mistica della rivoluzione della classe operaia: distaccata e arrogante come gli anni ’80.” - Luciano de Crescenzo, giornalista italiano
“I personaggi più importanti della mitologia erano (gli dei greci) Apollo e Dioniso. Apollo rappresentava la ragione e Dioniso rappresentava l’emozione. Chi conosceva Maradona capisce che era peggiore di Apollo, ma migliore di Dioniso.”
Frasi di Maradona: i più popolari aforismi Maradona
- Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo.[1987]
- (5 luglio 1984, durante la presentazione ufficiale allo stadio San Paolo davanti a 70.000 spettatori) Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.
- Sì, ho litigato col Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d’oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!
- In campo non ci si batte con le armi, bensì col pallone. E comunque no, non so parlare in inglese, ma anche se lo conoscessi non lo parlerei.
- Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato. Possiamo lottare per lo scudetto, ma i tifosi non devono illudersi. Non dobbiamo montarci la testa, ma essere consapevoli dei nostri limiti, proprio come l’Argentina in Messico.
- D’ora in avanti ricorderò sempre i bei momenti trascorsi qui da voi e non dimenticherò che devo ritornare per ripagarvi di tutto ciò. Mi piacerebbe diventare ‘il padrino’ del calcio cubano( Fidel Castro).
- Voglio un tifo incredibile domenica, non voglio nessuna bandiera del Milan, non voglio assolutamente una, perché quando noi andiamo fuori Napoli non siamo nessuno e ci mancano di rispetto tutti quanti, e noi dobbiamo fare lo stesso con loro!
- Il più bello dei miei trofei? L’ultimo perché è più recente.
- Con il Napoli è davvero finita. Io continuo ad andare d’accordo con Moggi, ma non con il presidente Ferlaino: quindi non torno. Moggi è una persona eccezionale, Ferlaino no.
- Bigon ha detto di aver bisogno di undici persone che corressero. Allora gli ho fatto presente che non poteva contare su di me, io non ho mai corso in vita mia.
- [Dopo essere stato trovato positivo alla cocaina, 15 agosto 1991] So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. […] Non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare di cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere.
- Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene.
- Mi hanno ammazzato. Ma chi mi ha voluto morto, sappia che non sono un eroe di cartapesta, non sono un drogato, non ne avevo bisogno per tornare ai vertici. In Italia avevo sbagliato, avevo pagato con 15 mesi: ma adesso è tutto diverso. Nessuno comprerà il mio cervello, si sono serviti sempre di me. Non consentirò a nessuno di infangarmi: a costo di portarli in tribunale. Mi hanno dato l’ergastolo, ma io sono onesto, e adesso chiedo solo giustizia. La gente a Napoli mi ha sempre amato perché io sono stato dalla parte dei deboli. Questa storia non è finita qui.
- Tutti dicono: questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore… Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli.
- Ci devono ascoltare e rispettare, siamo noi i protagonisti del calcio. In questo mondo dove contano solo i soldi, gli affari e le aziende, bisogna ripensare all’ uomo e metterlo al centro di tutto. Non permettiamo il contrario. Ora brindiamo. Vi abbraccio.
- Fra Zeman e Eriksson, scelgo quest’ultimo: umanamente vince dieci a zero. […] Il mister giallorosso non mi piace, ha infangato giocatori di grande valore come Ferrara e Vialli senza averne le prove. E poi, scusatemi, lui non vive di calcio? E allora perché sputare nel piatto dove mangi?
- Al Napoli andrei di corsa. A una condizione: che vada via subito Juliano. In questo caso, parlerei con Ferlaino domani stesso. Il signor Juliano si è permesso di dire che io al Napoli non potrei fare il padrone come faccio a casa mia. Vi assicuro, è la pura e sacrosanta verità.
- Se sono favorevole ai controlli [antidoping]? Ci mancherebbe altro! Solo che li estenderei ai dirigenti delle squadre di calcio, perché bastano quattro sconfitte di seguito, ed ecco che subito entrano negli spogliatoi per ordinare agli allenatori di somministrare ai giocatori dosi da cavallo. Avete capito a che punto siamo arrivati? Se poi mi chiedete se ho avuto esperienze personali a proposito, vi rispondo di no. Il mio è stato soltanto un problema personale, lo conosce tutto il mondo.
- (Frasi Maradona sulla finale Germania-Brasile dei Mondiali 2002) La somma di un torneo mediocre. Impossibile immaginare un’altra partita. La peggior Germania di tutti i tempi e un Brasile scadente, di solisti. Sinceramente: mi sono annoiato. Un grande portiere, Marcos. Un grande goleador, Ronaldo. Ma i migliori sono stati Rivaldo e Roberto Carlos.
- Mi auguro che torni quello di una volta, (Ronaldo) le ginocchia lo condizionano, si è notato da come tirava contro Kahh nel primo tempo. Movimenti innaturali, dettati dalla paura e da tutto quello che ha passato. Se recupera, potrà essere “the best” nel 2006. Oggi non lo è. Al massimo, lo si può premiare per il cuore e per il coraggio.
- “Per il gol segnato all’Italia, Ahn rischia di perdere il posto di lavoro” Avrei fatto lo stesso. Doveva difendere la sua bandiera. Un atto di estrema nobiltà: prima che al contratto, ha pensato al suo Paese. Nello stesso tempo, non è giusto giudicare tutti gli italiani per la stupidità di uno
- […] miglior giocatore del mondo: sì, Totti mi convince più di Zidane e di Beckham. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra.
- Nemmeno il Brasile che vinse la Coppa del mondo nel 1970 avrebbe rimontato da 0-3.
- Con me, è sempre stato un signore (Luciano Moggi). Contro di lui, non ho nulla da dire. Anzi, ne conservo un buon ricordo. Se ha delle colpe, sicuramente non saranno uniche, le sue.
- Giocheremo contro la Scozia e lavoreremo bene per quell’appuntamento. Andrò in un paese dove mi adorano: mi amano perché ho segnato un famoso gol all’Inghilterra e tra inglesi e scozzesi non corre molto buon sangue.
- Vedere giocare Messi è meglio che fare sesso.
Gioca a calcio come Gesù. La cosa migliore è che Leo sia argentino, non brasiliano, spagnolo, tedesco, francese o italiano e tutti dovranno riconoscere che il migliore del mondo è nato in questo paese. - I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.
- Lo giuro sulle mie figlie: non mi sono mai drogato.( tra le più celebri frasi Maradona)
- Se fossi venuto alla Juve quando dovevo, magari avrei avuto una vita privata più serena.
Tratto da Io sono el Diego – Frasi Maradona
- Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.
- So di non essere nessuno per cambiare il mondo, ma non voglio che entri qualcuno nel mio per condizionarlo.
- Negli ultimi tempi in Italia ero come un bolide di Formula Uno che andava a trecento all’ora e non si fermava mai. Ma questo non importava a nessuno. Pensa che quando fui arrestato a Buenos Aires, qualcuno che conta mi ha detto “E adesso, che dirà mio figlio?”. Non gli fregava niente del Maradona in crisi, dell’uomo prostrato, in difficoltà, distrutto, bisognoso di aiuto, era solo preoccupato dell’idolo infranto, del giocattolo che s’era rotto. E non gli passava nemmeno per la testa che l’esempio per suo figlio dovesse essere lui, non un giocatore di pallone. Forse poteva essere così una volta, quando lo sport era diverso e noi non eravamo solo gli ingranaggi di una macchina di immensi interessi economici, politici, industriali, di immagini. E poi anche se fosse così, la realtà è che io non me la sentivo più di essere un simbolo, di rappresentare qualcosa, di reggere tutto lo stress che procura questa macchina, questo calcio. Confesso la mia incapacità, la mia fragilità, anche se la mia presunzione, il mio orgoglio mi facevano apparire diverso.
- Come giocatore è stato il massimo, però non ne ha saputo approfittare per far progredire il calcio. Lui pensava politicamente, pensava che sarebbe potuto diventare il presidente dei brasiliani… avrei preferito che si proponesse come me, per presiedere un’associazione in difesa dei diritti dei giocatori, che si occupasse di Garrincha e non lo lasciasse morire nell’indigenza, che lottasse contro le azioni dei potenti che ci limitano… Non voglio mettermi a confronto con lui, l’ho sempre detto e lo ripeto. E quando dico di mettermi a confronto con lui non parlo solo di questioni calcistiche… ho avuto molte opportunità di incontrarlo… era una questione di pelle, ci urtavamo troppo; ci vedevamo e partivano le scintille.[Su Pelé]
- Sono riuscito a vederlo solo al tramonto, ma mi è sembrato un giocatore fantastico. Era più veloce degli altri, sia fisicamente che mentalmente, e sfruttava bene le sue doti. Accelerava come Caniggia, da uno a cento e poi frenava. E aveva una visione del campo impressionante. Qualche volta ha detto delle fesserie su di me, senza conoscermi bene.[Su Johan Cruijff]
- Un fenomeno, lo adoro sia come persona che come giocatore.[Su Mario Kempes]
- È diventato un gran giocatore in Spagna, al Barcellona. Prima era soltanto un goleador, poi però è diventato un fenomeno. A parte questo, un bel tipo, una gran persona.[Su Hristo Stoičkov]
- Un fenomeno e un amico. Uno dei migliori compagni che abbia avuto in tutta la mia carriera.[Su Careca]
- Una macchina da gol che si è rotta proprio quando stava per diventare il migliore di tutti. Lo è stato ugualmente, ma non è arrivato a essere il numero uno.[Su Marco van Basten]
- Un direttore di partite. Gli hanno dato la maglia numero 10 di Pelè e se l’è infilata senza problemi: aveva un’autorità da grande. Un tipo sensazionale e un giocatore fantastico.[Su Zico]
- Gran livello, un fenomeno. In Italia ha vinto tutto, ma mi ha sempre dato l’impressione di non divertirsi giocando a calcio. Era molto freddo, troppo.[Su Michel Platini]
- Un toro… Era più brutale che tecnico, però suppliva a tutto con la sua potenza, la sua preparazione fisica.[Su Ruud Gullit]
- Il Bello è un grande, anche se non è mai arrivato a sviluppare del tutto le sue potenzialità.[Su Roberto Baggio]
- Un animale, un animale che, come dico sempre, grazie a Dio è argentino. Il nostro calcio non lo sa valorizzare e se non avessimo fatto il putiferio che abbiamo fatto tutti noi che lo volevamo, Passarella non l’avrebbe neanche portato ai Mondiali [su Batistuta].
- Il miglior avversario che abbia avuto in tutta la mia carriera, credo che basti questo per definirlo.[Su Lothar Matthäus]
- Una persona straordinaria con la quale mi piaceva, mi piace e mi piacerà sempre giocare a calcio e parlare. Eternamente. [Su Jorge Valdano]