Quanto guadagna un avvocato?
Stai per concludere gli studi di giurisprudenza ed vuoi farti un’idea su quali potrebbero essere i tuoi guadagni?
Di sicuro sai che, con una laurea magistrale, puoi fare il tirocinio per diventare avvocato. Ma parlando con chi, prima di te, fa questa professione, hai saputo che la realtà è ben diversa e la categoria è in forte crisi.
Ti ha parlato di redditi in forte ribasso, di un lavoro massacrante, di clienti che non pagano e di cause che durano un’eternità.
Ma allora quanto guadagna un avvocato?
Per farti un’idea dovresti andare a leggere il rapporto Censis: in questo documento vengono valutati i redditi dichiarati dagli iscritti alla Cassa Forense, l’organismo di previdenza dei legali italiani.
Probabilmente dirai che per stabilire quanto guadagna un avvocato non basta tenere conto dei dati ufficiali perché una buona fetta dei redditi non dichiarata.
In ogni caso, i dati del Censis restano sempre un punto di riferimento per capire, in linea generale, su che cifre ci si muove quando si parla di avocati nel nostro paese.
Quanti sono gli avvocati iscritti in Italia?
Il dato, in forte crescita tra il 1995 e il 2010, passando da 83mila a 216mila, si è ora stabilizzato.
Dal 2010 al 2017 gli avvocati iscritti sono saliti a 242 mila. Si può dire quindi, vista la sostanziale assenza di crescita, che ci troviamo in un momento di saturazione del mercato. Saturazione resa ancora più evidente dal fatto che i redditi, per come a breve vedremo, sono particolarmente bassi.
Di questi 242mila avvocati attualmente iscritti alla Cassa Forense, ben 116mila sono donne mentre 127mila sono uomini.
Si può quindi parlare di una professione dove sono rispettate le quote rosa. È anche ormai superato quel tradizionale stereotipo che vedeva il buon avvocato necessariamente un maschio.
Quanti sono gli iscritti in giurisprudenza?
Per capire quanti saranno i futuri avvocati in Italia, basta andare a vedere quanti sono attualmente gli iscritti alla facoltà di legge.
Il numero è in forte calo. Secondo il Censis la riduzione è di oltre 23 mila iscritti tra gli anni accademici 2010-2011 e 2016-2017: mancano all’appello più di 10 mila immatricolati (di cui 6,5 mila donne e 3,9 uomini).
Quanto guadagna un avvocato in Italia?
O meglio bisognerebbe chiedersi quanto dichiara un avvocato?
I dati sono questi: oggi un avvocato guadagna circa 38.400 euro all’anno.
A guadagnare di più sono i legali di sesso maschile residenti al Nord che hanno più di 50 anni.
Questi dispongono di redditi medio-alti, mentre le donne, giovani e residenti nel Centro-Sud ottengono entrate decisamente inferiori alla media nazionale.
A partire da 45 anni, scatta qualcosa: il reddito passa da poco più di 29 mila euro a oltre 41 mila.
E pensare che in passato, nel 2000 gli avvocati guadagnavano ben 56.757 euro l’anno, cifra sostanzialmente invariata fino al 2008, per scendere poi nel 2012 a 47.500 euro (con un calo di oltre il 18,6%) e a 38.400 tra i 2015 e il 2016.
Un dislivello enorme, di quasi 20mila euro all’anno in media.
Le date confermano che il calo si è avuto proprio a seguito delle ultime riforme della giustizia che hanno permesso di poter risolvere le cause con meccanismi esterni al tribunale. Il tutto a discapito della classe forense ma probabilmente a beneficio dei consumatori.
Di fatto c’è che sulla riduzione delle cause pesa soprattutto la lentezza della giustizia (per una causa in primo grado ci vogliono ancora in media 3-4 anni) e i costi sono elevati.
Dall’altro lato le parcelle degli avvocati, invece di scendere, sono dovute aumentare necessariamente per via delle nuove spese imposte agli studi legali: dagli adempimenti sulla privacy all’obbligo dell’assicurazione, dalle spese relative al processo civile telematico alle costose banche dati telematiche senza le quali ormai la giurisprudenza non può essere consultata.
Insomma, un avvocato spende mediamente 800 euro al mese per il proprio studio, tra bollette, affitto e costi di gestione vari.