Chi era Willy Duarte? Il ragazzo rimasto ucciso dopo un pestaggio

Eleonora Giovannini

Willy Monteiro Duarte, 21 anni, è rimasto ucciso nella notte tra sabato e domenica a Colleferro, massacrato di botte durante un pestaggio. Il fatto increscioso è avvenuto perché il ragazzo aveva cercato di fermare una rissa. Il giovane è stato aggredito da un gruppo di persone, che dopo averlo colpito in testa, allo stomaco e in pancia, sono scappati via sperando di scamparla.  

Fortunatamente i carabinieri sono riusciti a rintracciare i responsabili, quattro ragazzi tra i 25 e i 28 anni originari di Artena, adesso accusati di omicidio preterintenzionale. Due di loro sono fratelli, già con precedenti penali per rissa.  

Le dinamiche dell’accaduto  

Willy Duarte, insieme ad un amico, si era avvicinato a un gruppo di persone che stavano litigando e, in modo calmo e pacato, ha cercato di porre fine al diverbio. Tuttavia, il gruppo di assalitori non ci ha pensato due volte e si è scagliato contro il ragazzo che, rimasto solo e inerme, è stato pestato fino alla morte per ben 20 minuti. A nulla sono servite le sue grida disperate e le preghiere di fermarsi. Sono arrivati immediatamente i soccorsi, ma Willy ha perso la vita durante il tragitto verso in ospedale.  

Il sindaco di Colleferro si è detto sconvolto, e ha dichiarato il lutto cittadino. Ecco le sue parole in merito alla vicenda, riportate da Il Tempo 

Perdere le parole per me è molto raro, eppure da questa mattina mi rimangono in gola senza riuscire ad arrivare alle labbra. La nostra città e tutto il territorio sono abitati da gente per bene, da lavoratori e studenti; la nostra terra non può accettare la ferocia, la violenza ingiustificata, la sete di morte – scrive in una nota ufficiale – alle 12 tutti dovranno fermarsi almeno per un minuto, abbassare le saracinesche e smettere di lavorare per riflettere. Chiederò ad Avio ed Italcementi di far suonare le rispettive sirene. Ci costituiremo parte civile nel processo, e con gli altri sindaci non lasceremo sola la famiglia, mai. Ai carabinieri abbiamo fornito tutto ciò che potevamo, soprattutto le immagini delle telecamere comunali che avevamo installato di concerto con tutte le forze dell’ordine. È il più grande dolore che provo da quando sono sindaco. Chiederò ogni giorno che giustizia venga fatta, chiederò fino allo sfinimento agli inquirenti di fare chiarezza e proteggere i testimoni: l’omicidio di un ragazzo innocente non può passare come passa uno dolore.

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