Mister Gay Italia nella bufera: la decisione del comitato
Pochi giorni fa vi avevamo parlato dello scandalo che ha coinvolto il mondo omosessuale. Il vincitore di Mister Gay Italia, Antonio Veneziani aveva infatti lanciato la proposta chock dello “sfonda tour”. Non solo, erano anche trapelati alcuni video in cui, l’ex concorrente di Bake Off, aveva rapporti non protetti. Per questo motivo, dopo essersi dissociato dai comportamenti del vincitore, il comitato de Il Gay Più Bello d’Italia, si sarebbe riunito per decidere le sorti di Veneziani. Ecco arrivata la decisione.
Arriva la decisione del comitato per Mister Gay Italia
La bufera di Mister Gay Italia ha inevitabilmente sollevato le critiche del mondo del web. Il comitato si è quindi riunito per prendere una decisione: lasciare, oppure no, il titolo di Mister Gay Italia nelle mani del vincitore. Il verdetto è arrivato ad una settimana di distanza, Antonio Veneziano mantiene il titolo, ma non è finita qui. Visto il clamore suscitato, il comitato ha deciso anche di interpellare i maggiori esponenti della comunità LGBT+, ovvero Alessandro Zan, Imma Battaglia e Monica Cirinnà. Le polemiche comunque non si sono arrestate, Il web infatti sembrerebbe dissentire con la decisione. Ma ecco quanto comunicato dal comitato de Il Gay Più Bello d’Italia sulla loro pagina ufficiale di Facebook:
«In questi giorni si è riunito il comitato organizzatore dell’edizione 2020 de Il Gay Più Bello d’Italia. Dopo un’ampia e articolata discussione ha confermato, all’unanimità, la scelta della giuria di nominare Antonio Veneziani quale vincitore dell’edizione 2020. Siamo certi che la bufera mediatica che si è scatenata, sia stata occasione di crescita e confronto per l’intera comunità LGBT. Il comitato organizzatore sta contattando in queste ore diversi componenti della comunità LGBT quali: Imma Battaglia, che ha già dato la sua disponibilità, Monica Cirinnà, Alessandro Zan. Questi avranno il compito di rappresentare punti di vista forse diversi da quelli che si estrapolano dai post e articoli del vincitore»
Poi, il comitato, conclude con le motivazioni della scelta di coinvolgere altri esponenti della comunità LGBT+ racchiuse in un motto:
«In sintesi abbiamo condiviso in pieno il motto: tutti gay, tutti diversi»