Chi era Philippe Daverio? Il critico d’arte si è spento a 70 anni
Philippe Daverio: chi era
Nato a Mulhouse il 17 ottobre 1949, Philippe Daverio è stato saggista, scrittore e conduttore di programmi dedicati alla storia dell’arte. Ci ha lasciato ieri, a 70 anni, all’Istituto dei Tumori di Milano dove era ricoverato.
Ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, ma nonostante avesse dato tutti gli esami, non si è mai laureato.
Dal 1993 al 1997 è stato assessore alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali nella giunta del Comune di Milano.
La carriera televisiva
Philippe Daverio ha preso parte sia come conduttore, che come ospite, a diversi programmi televisivi dedicati alla cultura e all’arte in genere. Ricordiamo Art’è (199) andato in onda su Rai 3, Passpartout (2001-2011) e la rubrica MUAGG – Il museo aggratis (2019), una rubrica all’interno della trasmissione di Canale 5, Striscia la Notizia.
Philippe Daverio saggista e scrittore
Nel corso della sua vita, Philippe Daverio ha pubblicato più di 50 libri, sia in veste di autore che come editore. Lo scorso 23 luglio ha rilasciato il suo ultimo lavoro, dal titolo Racconto dell’arte occidentale. Dai greci alla Pop Art.
Ha collaborato anche con diverse testate giornalistiche, quali Vogue, Panorama, l’Avvenire e Il Sole 24 ore.
Gli altri progetti
Tra gli altri progetti che hanno riguardato l’autore, ricordiamo il Save Italy, un movimento volto a sensibilizzare il mondo verso la salvaguardia del patrimonio culturale italiano e la sua ferma opposizione alla discarica di Tivoli, vicino Villa Adriana. Opposizione che ha avuto i suoi frutti, visto che grazie alla sua manifestazione, il progetto della discarica non è mai stato portato a compimento.
Philippe Daverio è stato anche insignito del Premio Chiara alla carriera lo scorso giugno.
Nell’ottobre 2019 è stato accusato di conflitto d’interesse dal comune di Bobbio (PC), arrivato in finale nel concorso della trasmissione televisiva Borgo dei borghi. Daverio avrebbe infatti votato a sfavore di Bobbio, di cui tuttavia era stato in passato cittadino onorario.