Chi è Carola Rackete? Tutto sull’attivista tedesca coinvolta nel caso Sea Watch
Carola Rackete: biografia
Carola Rackete è nata l’8 maggio 1988 a Preetz, in Germania ed è un’attivista e ambientalista tedesca. Parla correttamente cinque lingue e ha dedicato la sua vita a salvare vite umane, a bordo delle ONG. Non solo, nel 2015 viene imbarcata sulla Artic Sunrise di Greenpeace, l’imbarcazione che si occupa della tutela dei mari.
Nel 2011 si laurea in scienze nautiche con un master in conservazione ambientale in Inghilterra, alla Edge Hill. Subito dopo, fino al 2013, ha preso parte alla spedizione verso il Polo Nord sulla nave Alfred Wegener, per la salvaguardia marina.
A 25 anni diventa secondo ufficiale dello yatch Ocean Diamond, dove, all’attività di ricercatrice ha affiancato quella di volontaria. Nel 2014 è stata un’educatrice ambientale in Russia, presso le zone vulcaniche di Kamchatka.
Carola Rackete e il caso Sea Watch
Nel 2016 Carola Rackete si è imbarcata nella Sea Watch, per poi diventare comandante della Sea Watch 3, entrambe navi della ONG che si occupano di salvare i migranti in mare. Ed è proprio sulla Sea Watch 3 che Carola Rackete si è fatta conoscere in Italia; ha infatti forzato il blocco della Guardia di Finanza di Lampedusa il 26 giugno 2019, dichiarando di avere a bordo della nave 42 persone ormai allo stremo delle forze, con necessità di approdo.
La Rackete ha giustificato così la sua decisione:
Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So a cosa vado incontro ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo. Io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare e che non ce la fanno più. Quanti altri soprusi devono sopportare? La loro vita viene prima di qualsiasi gioco politico o incriminazione.
Il gesto estremo di Carola Rackete violava il decreto di sicurezza bis, voluto da Matteo Salvini, allora Ministro dell’Interno. Ciò comportava il rischio di reclusione da 3 a 10 anni, oltre che al versamento della onerosa somma di denaro di sanzione amministrativa, variabile dai 10mila ai 50mila euro.
La conclusione del caso Sea Watch
La Corte di Cassazione, chiamata a valutare la violazione di Carola Rackete, ha infine deciso di revocare l’ordine di arresto emesso dalla Procura di Agrigento, in virtù del fatto che stava agendo correttamente. Come riportato dal quotidiano la Repubblica, ecco come si è espressa la Corte in merito alla vicenda:
Carola Rackete agì seguendo le disposizioni sul salvataggio in mare perché l’obbligo di prestare soccorso non si esaurisce nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare ma comporta l’obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro.