Chi è Nello Musumeci? Tutto sul governatore della Sicilia
Nello Musumeci: biografia
Sebastiano Musumeci, detto Nello, è diventato governatore della Sicilia nel 2017. Nato a Militello Val di Catania il 21 gennaio 1955, è laureato in Scienze della Comunicazione. Diventa giornalista pubblicista e nel 1980 inizia a insegnare presso l’Istituto superiore di giornalismo a Catania.
Dal 1995 al 2001 e dal 2005 al 2006 vive sotto scorta perché minacciato dalla mafia, dato il suo impegno contro la criminalità organizzata, durante il suo mandato di presidente della Commissione regionale antimafia.
La carriera politica
Musumeci inizia il suo percorso in politica a soli 15 anni, quando entra a far parte della Giovane Italia, l’organizzazione del Movimento Sociale Italiano. Appena 20enne diventa consigliere comunale nella sua città natale e poi a Gravina di Catania e Castel Judica.
Nel 1990 viene eletto consigliere provinciale di Catania e nel 1994 diventa presidente della Provincia di Catania sotto il MSI, ruolo in cui verrà riconfermato anche nel 1998. Dal 1994 al 2009 viene eletto eurodeputato per tre volte, prima con Alleanza Nazionale, e dal 2005 in poi col partito da lui fondato Alleanza Siciliana.
Nel 2011 è nominato sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, restando fino alla caduta del governo Berlusconi. L’anno dopo si candida a elezioni regionali in Sicilia, ma i risultati sono disastrosi. Decide così di fondare il movimento #Diventerà Bellissima, parole ispirate a quelle di Paolo Borsellino.
Nel 2017 si candida alle elezioni regionali di novembre, vincendole, e trova subito i consensi di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro e Matteo Salvini.
Musumeci caccia i migranti dalla Sicilia
Nello Musumeci ha recentemente firmato l’ordinanza per far uscire dalla Sicilia tutti i migranti. La decisione è stata presa dopo l’ennesimo sbarco. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, ecco le sue dichiarazioni in merito.
Da parte nostra non c’è alcuna volontà di scontro con lo Stato centrale anche perché lo Stato siamo noi. La Regione, i Comuni, le ex province. Dal governo centrale ci attendiamo lo stesso rispetto. Ad atteggiamenti improntati ad arroganza, superficialità o ai silenzi che fanno perdere tempo alla risoluzione dei problemi noi diciamo no.
Abbiamo rivendicato il diritto di tutelare la salute dei siciliani di chi si trova in Sicilia, alcuni milioni di cittadini che chiamiamo turisti e di quelle persone che vengono ammassate in hotspot e centri accoglienza meglio identificate come migranti. I numeri sugli sbarchi in Sicilia sono impressionanti: solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti; a metà agosto, oltre 3 mila arrivi. Lo scorso anno nell’intero mese di agosto i migranti sono stati in totale 1.268; a luglio, 1.088.
Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente.
Le competenze sono vostre? Anche quelle sanitarie? Se è vostra la competenza, siete fuori legge perché in questi centri non c’è alcuna garanzia di sicurezza.