Cécile Kyenge è una politica italiana originaria della Repubblica Democratica del Congo. Classe 1964 è diventata Ministro per l’integrazione durante il governo Letta dall’aprile 2013 al febbraio 2014.
Chi è Cécile Kyenge: biografia
Cècile Kyenge è nata nella provincia del Congo Katanga, da una famiglia benestante. Nel 1983 ottiene una borsa di studio, grazie ad un vescovo, per poter frequentare la facoltà di Medicina presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma. Tuttavia, questa borsa di studio non arriverà mai a destinazione, ma la Kyenge decide di stabilirsi comunque in Italia con un visto di studio, presso alcune organizzazioni assistenziali religiose e laiche.
Studiando e lavorando come badante, riesce a laurearsi all’Università Cattolica del Sacro Cuore in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Oculistica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel 1994 si sposa con un ingegnere modenese e ottiene la cittadinanza italiana.
L’attività politica
Da sempre in prima linea per i diritti civili riguardanti le minoranze etniche, Cécile Kyenge arriva in Parlamento col PD nel febbraio del 2013, durante il governo Letta, che la nomina Ministro per l’integrazione.
Tra le sue iniziative più importanti c’è la proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, lo ius soli. La proposta sarà promossa anche da altri esponenti della politica italiana, tra cui Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza e Khalid Chaouki.
A causa della sua politica pro-immigrazione, Cécile Kyenge è stata criticata e attaccata da diverse forze politiche di opposizione, non solo, ma in più di un’occasione le sono state rivolte numerose offese razziste per le sue origini congolesi.
Il 13 luglio 2013 infatti, durante una manifestazione della Lega Nord, il Vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha definito la deputata “un orango”. Numerose sono state le reazioni a difesa di Cécile Kyenge, in primis da parte dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, dal Vaticano, dall’ONU e dagli ormai ex Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso.