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Tanti auguri Franca: i 100 anni di Franca Valeri. Tutto sull’attrice che ha segnato un’epoca

Oggi si festeggia un compleanno importante per il mondo dello spettacolo italiano. Quello di Franca Valeri, che spegne ben 100 candeline. Nata a Milano, il 31 luglio del 1920, Franca è un volto importante della cinematografia e della teatralità italiana. Ma andiamo a scoprire, qualcosa in più su questa amatissima attrice e sceneggiatrice.

Gli anni della gioventù milanese, le leggi razziali e l’esordio a teatro:

L’infanzia di Franca inizia ancor prima di essere conosciuta con lo pseudonimo di Franca Valeri. Secondogenita di una famiglia della borghesia di Milano, nasce come Franca Maria Norsa. Il padre era ebreo, e nel settembre del 1943 si rifugia in Svizzera con il fratello di Franca, mentre lei e la madre rimangono a Milano, scampando alle leggi razziali e alla conseguente deportazione, grazie ad un impiegato dell’anagrafe che con una carta d’identità falsa, fa passare la giovane Franca come la figlia illegittima della madre, togliendole quindi il cognome ebreo del padre. Gli anni della guerra, si sa, sono anni bui. Come racconta in un’intervista al Corriere della Sera:

«Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita. Non poter più andare a scuola, non poter più andare a teatro. Preparai l’esame a casa, da privatista. Prima andavo al Parini. Provai a dare l’esame al Manzoni, sperando che non se ne accorgessero. Non se ne accorsero. L’Italia è sempre stata un po’ inefficiente».

Franca Valeri trovava rifugio nel suo amato palco, sul quale durante l’adolescenza, inizia recitando delle caricature con alcune amiche. Ed è proprio qui, che il suo celebre personaggio della “signorina Snob” vede la luce. Franca con questa maschera denunciava con ironia, i comportamenti ipocriti della borghesia milanese. Anche la “Signora Cecioni” ha origine in quegli anni. Maschera che, invece, rappresentava una popolana romana sempre “al telefono con mammà”. L’esordio di Franca a teatro avviene nel 1947, con Lea Lebowitz, personaggio che rappresentava una giovane ebrea che aveva perso la testa per un rabbino. Ma due anni più tardi, nel 1949, calcherà il palco insieme alla celebre compagnia del Teatro dei Gobbi. Innovativa per l’epoca, poiché la loro recitazione non prevede travestimento e si basa per lo più sull’improvvisazione.

Il cinema: l’esordio con Federico Fellini

Il suo esordio come attrice cinematografica avviene negli anni ’50, sotto le ali del grande Federico Fellini. Il primo film per Franca è “Luci del Varietà”, ma negli anni reciterà in numerose commedie, spesso in coppia con Alberto Sordi, o Totò. Indimenticabile la sua interpretazione ne “Il vedovo”, in cui Franca Valeri inventa l’espressione “cretinetti”, diventato un soprannome d’uso comune. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, l’attrice racconta: «Quell’espressione buffa mi venne spontanea. Piacque a Dino Risi e rimase in copione».

Franca Valeri oggi

Gli anni 2000 hanno visto Franca Valeri prendere parte a progetti Rai, scrivere un’autobiografia e recitare nuovamente a teatro, suo primo grande amore. E l’amore per il teatro, per Franca è così forte che nel 2011 partecipa attivamente a due occupazioni: quella della Sala Arrigoni, a Roma, intervenendo insieme alla collega Sabrina Guzzanti. E al Teatro Valle. Dal 2017 è costretta sulla sedia a rotelle a causa di una brutta caduta che le ha procurato la rottura di otto costole. Ma l’ironia che da sempre la contraddistingue, è rimasta la stessa. Franca Valeri, sempre a Il Messaggero ha ricordato le sue due storie d’amore più importanti. Quella con il regista Vittorio Caprioli, durata quattordici anni. E quella con il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi, venuto a mancare nel 1995. Ricordando gli uomini della sua vita, Franca Valeri dice:

«Sono stata più gelosa di Maurizio che di Vittorio perché c’era di mezzo la musica, che per me rappresentava una passione immensa. Anzi, il nostro rapporto era fondato sulla musica»

La Valeri non ha avuto figli, ma una dieci anni fa, l’ha adottata. Si tratta del soprano Stefania Bonfadelli, che ha reso Franca nonna di una bambina.

Raggiunta dal Corriere della sera, Franca Valeri ha raccontato di cercare di non pensare alla morte, anche se a 100 anni risulta difficile non farlo. Ma d’altra parte «una vita così lunga», spiega, «è stata una sorta di risarcimento, per quello che ho sofferto da ragazza» . Non nasconde di avere paura, qualche volta, ma di essere anche curiosa:

«voglio proprio vedere cosa c’è dall’altra parte»

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