Gabriele Muccino ha sempre tratteggiato l’Italia attraverso i suoi personaggi, i quali si sono districati tra fallimenti, storie d’amore e rapporti familiari e d’amicizia disfunzionali. Un modus operandi che, a parte i film girati in USA, non è mai molto cambiato. Non fa tanto eccezione l’ultima fatica del regista romano Gli Anni Più Belli, che però sembra aver centrato il bersaglio anche questa volta. La pandemia ha sicuramente messo i bastoni tra quello che poteva essere il più gran successo al box office di Muccino. Ma Gli Anni Più Belli è comunque entrato subito in vetta nel primo weekend della sua nuova programmazione post lockdown.
Gli Anni Più Belli in cima al box office
Sicuramente un retrogusto nostalgico di un’epoca passata, una riproposizione del meglio che ha vissuto l’Italia tra gli anni ’80 e ’90 e la prova collettiva eccellente del cast ha convinto il popolo italiano delle sale cinematografiche. Il film ripercorre la storia d’Italia degli ultimi quarant’anni attraverso gli occhi di Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria), amici fraterni fin dall’adolescenza. Alcuni critici hanno detto che il film ricalca troppo un capolavoro come C’eravamo Tanto Amati del grande Ettore Scola; soprattutto sulle personalità e storie dei personaggi. Tuttavia, il pubblico sembra gradire il riferimento è la risposta è stata eloquente: più di 49.000 al botteghino nel weekend; cifra ragguardevole in tempi di Covid.
Un risultato che fa capire che anche se la critica non è d’accordo con le proposte di Muccino, il pubblico continua a sostenerlo e a seguirlo imperterrito. Cosa che dovrebbe consolare il regista, dato che si era lamentato delle “sole” nove candidature ottenute ai Nastri D’argento. Pertanto, Muccino può stare tranquillo e preoccuparsi di poco anche del futuro, e lo stesso lo possono dire i produttori: ogni film che proporrà e dirigerà avrà comunque un grosso seguito e incasso.
