Chiara Ferragni in visita privata agli Uffizi di Firenze, non mancano le polemiche

Si racconta che Re Mida avesse il dono di trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse. Chiara Ferragni invece fa un passo in più. Non solo trasforma in business qualsiasi cosa le passi tra le mani, ma è in grado anche di attirare polemiche ogni cosa faccia. Polemiche sterili, s’intende. E anche questa volta i social non l’hanno risparmiata. In questi giorni l’imprenditrice digitale si trova a Firenze per alcuni shooting fotografici e ne ha approfittato per concedersi un tour privato degli Uffizi, accompagnata da Eike Schmidt, direttore del celebre museo nostrano.
Tra i lavori di Botticelli, la Tribuna del Buontalenti e il Laocoonte, scultura realizzata da Bandinelli, Ferragni rimane ne rimane estasiata. Come succede a chiunque varchi la soglia di questo grande scrigno, contenitore d’arte. Non ha mancato di aggiornare il suo profilo Instagram condividendo con i propri followers ciò che stava vivendo, ma ovviamente, non è mancata la solita polemica. Tra i commenti c’è stato chi ha tacciato l’influencer come “raccomandata” e “viziata”, ma non sono mancati anche i commenti a sostegno di Chiara, come chi si è chiesto i motivi di tutto questo astio verso la ragazza. Oppure chi ha ricordato le tematiche importanti affrontate più volte dalla stessa, attraverso i social. E infine, chi ha sottolineato l’enorme sponsorizzazione che Chiara sta facendo alla cultura italiana in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, che ha dimezzato inevitabilmente il turismo.
Il mito di Chiara Ferragni
Ad alimentare ancora di più quelle che, altrimenti, sarebbero state le “solite” polemiche è anche un post condiviso dalla pagina ufficiale degli Uffizi, su Instagram:
«Ai giorni nostri l’italiana Chiara Ferragni, nata a Cremona, incarna un mito per milioni di followers, una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social. Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’istantanea del nostro tempo».
Le critiche alla giovane cremonese non si sono fatte attendere neanche qui e ad essere criticata è stata anche la gestione social degli Uffizi stessi. Chiara, ormai abituata a questo genere di commenti, non si è sbilanciata nel rispondere. Dando spazio a chi invece, aveva capito le sue intenzioni e quelle della Galleria.