Si torna a parlare del Reddito di Emergenza
Che fine ha fatto il Reddito di Emergenza? Evocato qualche settimana fa da Nunzia Catalfo, è poi praticamente scomparso dalla discussione sulle misure da prendere per fronteggiare il coronavirus.
Ora torna a far capolino grazie all’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile e al Forum Diseguaglianze e Diversità, i quali chiedono al governo di pensare anche agli oltre 6 milioni di lavoratori che sono stati sino ad ora esclusi dal raggio di azione del decreto Cura Italia.
Le richieste
Occorre introdurre il Reddito di Cittadinanza per l’Emergenza (Rem) in favore dei lavoratori a tempo determinato che abbiano il contratto scaduto o dei lavoratori irregolari, i quali non possono beneficiare di altri ammortizzatori sociali. Oltre al Sostegno di Emergenza per il lavoro autonomo (Sea) commisurando il bonus di 600 euro alle condizioni economiche complessive della famiglia.
Queste le richieste per fronteggiare la vera e propria bomba sociale che si sta preparando sotto l’azione del Covid-19.
I pericoli insiti nella situazione
I proponenti chiedono un intervento in grado di dissolvere i pericoli evocati da una situazione al limite, che potrebbe favorire le organizzazioni criminali alla ricerca di manovalanza. E che sta permettendo agli usurai di fare leva sulle esigenze di chi non riesce a fronteggiare l’emergenza.
Proprio per questo sarebbe necessario attivare subito il Reddito di Emergenza che era stato proposto dal Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Sul quale si è espressa anche Laura Castelli, affermando che la sua entità dovrebbe attestarsi intorno ai 500 euro.
Resta però il fatto che sino ad oggi nessuno ha fatto nulla per i tanti lavoratori già svantaggiati dal dover lavorare con contratti che non assicurano loro alcuna tutela. Milioni di persone che si stanno trasformando in una vera e propria bomba sociale, pronta ad esplodere da un momento all’altro, soprattutto se la politica dovesse continuare ad ignorarli.