Dalle agenzie di rating arriva un segnale positivo per il nostro Paese. E’ infatti stato confermato il giudizio precedente da esse assegnato all’Italia, dando temporaneo respiro ad un Paese messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Un primo segnale di consapevolezza della gravità della situazione, dopo settimane in cui si era ventilato un downgrade estremamente pericoloso per il nostro debito pubblico.
Il giudizio delle agenzie di rating
Le agenzie di rating, per ora hanno deciso di usare cautela. L’affidabilità dell’Italia è infatti rimasta invariata per Moody’s, che si attende comunque una recessione temporanea dovuta alla pandemia in atto.
Standard&Poor’s, a sua volta, ha confermato la tripla B del rating tricolore con outlook negativo, risalente a ottobre. Il temuto declassamento dei titolo pubblici italiani a livello spazzatura non c’è quindi stato.
La mossa della BCE
Va comunque sottolineato come nelle ore precedenti all’emissione dei giudizi in questione la situazione fosse stata presa di petto dalla BCE, che aveva in pratica aperto all’acquisto di titoli spazzatura. Una mossa che era stata avvertita alla stregua di un assist all’Italia, dettata del resto da alcune considerazioni non di poco conto.
Too big to fail?
Secondo alcuni analisti il nostro Paese rientrerebbe in una categoria molto particolare, quella del “Too Big to fail”, ovvero sarebbe troppo grande per lasciarlo fallire. La ratio del ragionamento è abbastanza chiara: dato l’alto livello di interconnessione tra le maggiori economie globali, il default italiano si riverserebbe a cascata su molti altri. Basti pensare in tal senso ai legami tra l’industria automobilistica tedesca e il settore manifatturiero italiano, oppure ai tanti titoli del debito pubblico tricolore detenuti all’estero. Inoltre le condizioni in cui si trova oggi l’Italia potrebbero presto essere condivise da altri Paesi che credono di essere al sicuro. Una sicurezza fallace, considerata l’imprevedibilità del coronavirus, che sembra deciso a colpire anche altrove.