“La mafia aspetta gli aiuti europei”: questo l’incredibile titolo di Die Welt, quotidiano conservatore tedesco che probabilmente non teme di sfidare il ridicolo e la memoria storica. Un titolo definito vergognoso da Luigi Di Maio e che sembra destinato a rendere ancora più incandescente la situazione all’interno dell’UE.
L’incredibile articolo di Die Welt
Se il titolo è vergognoso di suo, il contenuto dell’articolo, firmato dall’editorialista Christoph B. Schiltz, riesce a fare anche di peggio. Si può infatti leggere: “Dovrebbe essere chiaro che in Italia – dove la mafia è forte e sta adesso aspettando i nuovi finanziamenti a pioggia di Bruxelles – i fondi dovrebbero essere versati soltanto per il sistema sanitario e non per il sistema sociale e fiscale”. Se sin qui siamo alla semplice vergogna, l’editorialista non ha timore però di oltrepassare il ridicolo, affermando: “E naturalmente gli italiani devono essere controllati da Bruxelles e usare i fondi in modo conforme alle regole”. Dimenticando che la Germania viola le regole relative al surplus commerciale praticamente da sempre.
Le reazioni in Italia
Naturalmente l’articolo di Die Welt ha suscitato vasta eco nel mondo politico italiano. Se Di Maio non ha avuto eccessiva difficoltà a bollarlo come vergognoso, Matteo Salvini è andato anche oltre, affermando: “Vergognatevi e sciacquatevi la bocca quando parlate di Italia”. Sergio Battelli, presidente della commissione Politiche Ue, del M5S, ha dal canto suo ribattuto: “Quando ci sono da prendere decisioni, mettersi in discussione, il #DieWelt tira fuori il peggio della propaganda anti italiana. Spero Berlino prenda le distanze. Qualche Stato Ue non vuole aiutare? Abbia il coraggio di dirlo senza insinuare. Sapremo come muoverci. #Eurobonds”.
In questo frangente si distingue invece Andrea Romano, il quale afferma: “Prima di dichiarare guerra alla Germania, trovandoci tra l’altro a corto di munizioni, suggerisco di distinguere tra giornali e governo tedesco”. Magari avrebbe potuto anche invitare Die Welt a distinguere tra popolo italiano e mafia.