L’Europa mediterranea va praticamente in ordine sparso contro il coronavirus. Non soltanto per quanto concerne le politiche economiche, ma anche dal punto di vista sanitario. Se Italia e Francia sembrano decise a proseguire il lockdown, pur con qualche eccezione, la Spagna sembra invece voler sfidare la sorte.
La scelta di Pedro Sánchez
Il Premier spagnolo, Pedro Sánchez, sembra intenzionato a trovare un punto di equilibrio tra le necessità economiche e la tutela della salute pubblica. Rappresentato, secondo lui, dalla riapertura di industrie i cantieri, tenendo invece a casa i cittadini che non servono a mandarli avanti. Un azzardo che, però, sembra dovuto alla luce delle condizioni in cui versa il Paese dal punto di vista economico.
L’Italia prolunga la chiusura
L’Italia sembra invece decisa a proseguire nella linea di prudenza tenuta sino ad oggi. Giuseppe Conte ha da un lato dato il via alle task force che dovrebbero coordinare lo sforzo produttivo possibile, senza però attenuare il regime di chiusura per tutte le attività non necessarie e nei confronti dei cittadini.
Il problema sembra essere rappresentato in questo caso da alcune voci discordanti a livello locale, a partire da quel Veneto il cui governatore, Zaia, sembra condividere la linea di una prossima ripresa.
La Francia come l’Italia
Anche la Francia sembra decisa, almeno per ora, a mantenere una linea prudenziale. Tanto da aver spinto il Journal du Dimanche ad affermare l’intenzione di Macron di tenere tutto chiuso sino alla fine di maggio.
Una ipotesi che, almeno per ora non sembra trovare conferme negli ambienti governativi. Resta però da vedere se il lockdown sarà riuscito a frenare il contagio, almeno in parte. Se i risultati dovessero essere inferiori a quelli sperati, non sarebbe da scartare un ulteriore periodo di blocco produttivo. Anche in questo caso con ricadute di non poco conto sulla coesione sociale.