La risposta di Conte a Von der Leyen
Dopo le scuse indirizzate all’Italia da Ursula Von der Leyen, a stretto giro di posta è arriva la risposta di Giuseppe Conte. Una risposta cordiale, ma che non sembra disposta a fare eccessivi sconti all’Unione Europea.
Il malumore che traspare dalla risposta, del resto, sembra proporzionato a quello con cui molti cittadini italiani guardano ormai alla casa comune europea.
Cose non degne dell’Europa
“Cara Ursula, sento idee non degne dell’Europa”. Già questo breve periodo fa capire come la strada per una ricostruzione dei rapporti tra UE e Italia non sarà del tutto agevole. Sembra ancora bruciare l’improvvido uno-due assestato dalla Presidente della Commissione e da Christine Lagarde, numero uno della BCE, al nostro Paese nella prima fase della crisi. Anche se poi i toni della risposta di Conte, affidata alle colonne di Repubblica, sembrano distendersi.
La reazione di Conte sul Sure
Nel prosieguo della sua risposta, il Premier afferma quindi il suo favore nei confronti della proposta della Commissione europea di sostenere, attraverso il piano “Sure”, per 100 miliardi di euro, i costi che i governi nazionali saranno costretti ad affrontare al fine di finanziare il reddito delle famiglie messe maggiormente in difficoltà dal Covid-19.
Un piano Marshall per l’Europa?
Conte, però, sembra già andare oltre il Sure. Tanto da proporre a sua volta un’European Recovery and Reinvestment Plan, che già dal tiolo riecheggia il famoso Piano Marshall che favorì la ripresa dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso Conte definisce “coraggioso e ambizioso”, un piano di questo genere. Precisando però che per poterlo mettere in campo occorre dispiegare “un supporto finanziario condiviso e, pertanto, ha bisogno di strumenti innovativi come gli European Recovery Bond. I titoli di Stato europei, secondo il Presidente del Consiglio, sarebbero estremamente importanti nell’ottica di finanziare gli sforzi straordinari che l’Europa sarà costretta ad adottare per poter reggere alle sfide del dopo-coronavirus.